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Cosa è cambiato nell'insegnamento del pianoforte negli ultimi anni?


"I metodi per imparare a suonare il pianoforte scritti fino a qualche decina d’anni fa erano dedicati soprattutto a coloro che potevano permettersi di studiare musica. Erano pertanto metodi piuttosto impegnativi e che esigevano una grande dedizione e applicazione. Era come dire: solo chi riesce a passare indenne attraverso queste difficoltà può aspirare a diventare un vero virtuoso del pianoforte. Oggi le cose sono cambiate: molti studiano pianoforte e molti smettono. Nel passato, chi studiava di solito continuava, mentre oggi chi studia spesso smette molto presto, preso da mille altri impegni. Ecco che allora i metodi pianistici si sono trasformati, diventando molto più simpatici, accattivanti, divertenti. Sono lo specchio della nostra società, dove quello che conta è la pubblicità e la capacità di attirare nuovi clienti. Non è detto, però, che un metodo facile e divertente possa sortire migliori risultati di uno difficile e impegnativo. Quello che fa la differenza è, come sempre, la ‘stoffa’ dell’allievo, la sua voglia, la sua passione. Il problema è proprio la passione: chi insegna al giovane studente la passione per la musica? La famiglia? La scuola? Questo è il quesito principale da cui dipende tutto".

Queste parole scritte da Francesco Carta da una tesi di Diploma del Conservatorio di Vicenza rispecchiano pienamente il mio Pensiero.


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